venerdì 13 luglio 2012

Michele Zaza, il Re del Contrabbando

Il Re del Contrabbando di sigarette
Michele Zaza
Michele Zaza (Napoli, 10 aprile 1945 – Roma, 18 aprile 1994) è considerato uno dei più importanti boss della camorra napoletana dedito al contrabbando e allo spaccio di droga. È parente dei camorristi Ciro, Gennaro e Vincenzo Mazzarella.

Figlio di un pescatore di Procida, Michele Zaza detto 'o pazzo è affiliato a Cosa Nostra ed è socio di Alfredo Bono. Zaza costruisce il suo potere criminale sul contrabbando, attività che nel corso degli anni '70 ed '80 costituisce una delle principali voci dell'economa campana. Nel tentativo di fermare il potere di Raffaele Cutolo, nel 1978 Zaza riunisce diversi boss nella cosiddetta "Onorata Fratellanza" e tenta di stabilire una spartizione del territorio tra cutoliani e anticutoliani. L'arroganza e la ferocia di Cutolo non rendono fattibile tale mediazione tanto che i boss si costituiscono come Nuova Famiglia inaugurando una delle più sanguinarie guerre di camorra del secolo. Lo scontro avviene anche nelle carceri tanto che si decise di dividere i galeotti appartenenti ai gruppi antagonisti. I morti, tra il 1980 e il 1984 sono 1242.

Il suo non era il cliché del mafioso silenzioso, che vive nell'ombra: si fece costruire due ville faraoniche,una a Posillipo e l'altra a Beverly Hills, viaggiando spesso tra la Francia e gli Stati Uniti. Rilasciò anche curiose interviste - l'ultima delle quali nel 1991 a un giornalista dell'agenzia di ANSA in Costa Azzurra. In essa proferì parole di stima per il giudice Giovanni Falcone È un grand'uomo e di ironia per i politici Se nasco un'altra volta mi butto in politica; Facevo il commerciante, perché i carichi di sigarette li pagavo e facevo vivere tante di quelle persone che a Napoli mi vogliono bene.

Arrestato una prima volta a Roma con indosso un giubbotto antiproiettile e un miliardo di lire, tra banconote e assegni, arrotolati nelle tasche, a Capodanno del 1984 evade dalla clinica "Mater Dei" di Roma per rifugiarsi in Francia. Catturato prima di imbarcarsi con la famiglia su un aereo per la California, torna in libertà per gravi problemi di salute.

Il 15 aprile 1989 viene arrestato in Francia a Villeneuve-Loubet il 12 maggio del 1993[1] con l'accusa di associazionemafiosa, associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti e duplice omicidio. Quest'ultimo reato si riferisce all'uccisione di due contrabbandieri siciliani, Alfredo Taborre e Giuseppe Barbera, assassinati nel giugno del1977. Zaza amava abitare in Francia dove aveva sposato una donna francese e aveva concepito 2 figli.

È morto a 49 anni al policlinico Umberto I di Roma il 18 luglio del 1994.

lunedì 2 luglio 2012

Immacolata Iacone, la moglie del boss Raffaele Cutolo

Immacolata Iacone, moglie del
noto boss della Camorra
Raffaele Cutolo
NAPOLI - "Se ti sposi con me è come essere vedova". Queste le parole che Raffaele Cutolo, ex boss della Nuova Camorra Organizzata, ha pronunciato a colei che sarebbe diventata sua moglie nel 1983. Lei, mmacolata Iacone, ne parla a Tu Style, il settimanale diretto da Marisa Deimichei, in edicola domani 8 aprile. ra tutta la la sua è vita è la figlia Denise, nata con inseminazione artificiale."Quando l´ho conosciuto non mmaginavo chi fosse, ma tutti lo chiamavano ´O Professore´. Avevo 17 anni e lui 37, era già in prigione". mmacolata lo conosce quando va a trovare in carcere il fratello, accusato di omicidio e poi assolto. Dopo un paio di settimane Cutolo le fa avere un biglietto: "Sono rimasto colpito per la spontaneità di una ragazza acqua e sapone". Mesi dopo Immacolata torna in carcere: "Era l´8 maggio del 1981, all´ingresso del penitenziario distribuivano rose rosse. Ne diedero una anche a me. Quando mi avvicinai per salutarlo disse: ´Quella rosa e´ un mio regalo. Mi sentivo un uomo spento, ma con te sono rinatò, poi mi chiese di sposarlo e aggiunse: ´Devo scontare ancora due anni di carcere, ma una volta fuori faremo una vita bellissima´, io a quel punto - continua Immacolata - gli risposi: ´Non sono niente due anni, ti aspetterei anche 20´´. Dopo avere chiesto la mano al padre della ragazza, arrivò il primo bacio, che fu anche l´ultimo e poi più niente, nessun contatto, poiché la speranza di detenzione di due anni per Cutolo si trasformò in una lunga serie di trasferimenti da carcere a carcere. 

Immacolata Iacone, moglie di
Raffaele Cutolo, oggi
"Ci sposammo - aggiunge Immacolata Iacone - il 26 maggio del1983, indossai l´abito bianco e all´altare mi portò l´avvocato. Raffaele mi aspettava di fronte all´altare. Era la prima volta che lo vedevo dalla testa ai piedi. Mi baciò la mano e la fronte. Dall´emozione inciampai nel vestito. Stavo per cadere, lui mi sostenne. Quella è stata l´unica volta che l´ho visto fuori da una cella, senza il filtro di un vetro". Dopo quel giorno per la moglie di colui che trasformò la camorra da fenomeno locale in un´organizzazione a livello nazionale, iniziò un periodo tragico: accusata di fare da complice al marito venne arrestata e in un secondo momento scagionata. Le ammazzarono padre e fratello, poi toccò allo zio, e nello scorso luglio anche la madre è stata uccisa. Immacolata continua, confidando a Tu Style: "L´unica colpa che ho è di essermi innamorata di un uomo che si chiama Cutolo. Quando l´ho conosciuto non sapevo chi fosse e ancora oggi non so bene cos´abbia fatto. Ma di una cosa sono certa: qualsiasi atrocità abbia commesso, sta pagando in carcere a differenza di altri che sono fuori. E sto pagando anche io con lui. Sto segregata in casa perché mi dicono che è un disonore uscire essendo moglie di un carcerato. E´ durissimo vivere così". Ora la Iacone vive per la figlia Denise, nata il 30 ottobre scorso. "Mi ha ridato la forza di vivere, di passeggiare, di uscire a fare le spese, di invitare gli amici a cena. Sogno di andare lontano con lei, per regalarle il futuro che merita".
07/04/2009



La moglie del noto boss fondatore della NCO Raffele Cutolo si racconta in una storica trasmissione della Rai, Storie Maledette, condotta dalla giornalista Franca Leosini


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